top of page
Immagine del redattoreAdmin

Bioenergetica



La decisione di comprare questo libro l’ho presa d’istinto, potrei dire “di pancia”, quando durante una delle mie passeggiate “libera corpo” in questo pazzo periodo di epidemia globale, la sua copertina mi è balzata agli occhi tra uno scaffale e l’altro della mia libreria preferita.


Il mio corpo ha sofferto molto (e sta ancora soffrendo) il confinamento tra le quattro mura di casa e si sta tragicamente accomodando come una “Cenerentola”, schiacciato dall’invadenza delle sorellastre “pensieri opprimenti” ed “emozioni amplificate”. Lo chiamo il mio corpo non a caso, sono in una fase in cui essere il mio corpo invece di percepire confusamente di averne uno (soprattutto nell’accezione di corpo limite – affaticato, con poca energia, dolorante, invecchiato…) è una conquista che ancora non riesco a compiere completamente. Se non in quei preziosi momenti in cui esco di casa, cammino, mi sposto e traggo giovamento da quei brandelli di socialità e di calore umano che recupero in giro per le strade della mia città.


Tornando al libro, mentre l’atto di sceglierlo è stato il risultato di uno slancio istintivo, la sua lettura è stata un processo molto più lungo, ragionato e centellinato, durante il quale mi sono accorta di come Bioenergetica di Alexander Lowen sia un libro (per me) piuttosto complesso e a tratti coinvolgente e ispiratore. Per questo, ho deciso di portarne in luce solo alcuni aspetti, quelli che dal mio punto di vista si collegano di più alla filosofia e all’approccio del Counseling.


La Bioenergetica è una tecnica terapeutica che si propone di aiutare l’individuo a tornare ad essere il proprio corpo e a godere della vita con tutta la pienezza possibile: ogni persona è il proprio corpo e il corpo esprime chi noi siamo. E se questo traguardo è difficile da raggiungere e mantenere in generale, quanto aumenta la difficoltà in questo periodo in cui tutti abbiamo il “dovere” di mantenere le distanze di sicurezza tra il nostro corpo e i corpi degli altri! E quanto si fa avanti la tentazione di ritirarsi e di allontanarsi, oltre che dal corpo degli altri, anche dal nostro!


Eppure, tra le pagine di questo libro, ho ritrovato e coltivo la convinzione che posso e che possiamo provare a sentirci ancora sensorialmente vivi, energici e che il corpo è ancora e sarà sempre un nostro alleato. Possiamo continuare a frequentarlo ancora e ancora di più e rimanere in ascolto delle nostre sensazioni, anche quelle più impercettibili, anche quelle che non riuscivamo a sentire prima - quando eravamo immersi nella frenesia di una diversa routine quotidiana - e che adesso, tra queste quattro mura (reali o metaforiche) possono essere ascoltate, accolte, vissute e integrate in noi.

Nel mio mondo di adesso accedo ad una gamma di sensazioni che prima tralasciavo: il dolore acuto alla mia coscia sinistra mi avvisa che troppe ore davanti al computer necessitano di momenti di pausa nei quali allungare i miei muscoli; il bruciore degli occhi e la loro secchezza mi ricordano che gli occhiali possono essere tolti e che il mio sguardo si può rivolgere alle piante del mio balcone per trovare riposo; lo scricchiolio che emette il mio collo quando faccio delle torsioni per rilassarlo mi suggerisce che è ora di alzarsi e, per esempio, di cucinare danzando…


Il linguaggio del corpo, secondo l’approccio Bioenergetico, non è solo quello che ha a che fare con i canali non verbali (segni ed espressioni che trasmettono e comunicano informazioni) è anche l’insieme delle espressioni verbali il cui significato si riferisce a parti del corpo o a funzioni corporee. Forse molti di noi non ci fanno caso eppure, nel modo di parlare di tutti i giorni, usiamo espressioni di questo tipo: “Stare in piedi da soli”; “Avere le mani bucate”; Prenderci sulle spalle le nostre responsabilità”; Camminare a testa alta”; “Avere la testa dura”; “Avere a cuore una questione o una persona” e potrei continuare così per molto.


In realtà molte persone attraversano la vita con un budget limitato di energie e con una scarsa consapevolezza rispetto alle loro sensazioni, in una sorta di alienazione da sé. La Bioenergetica si propone l’obiettivo di aiutarle a riconquistare la loro natura primaria: la condizione di libertà in assenza di repressione interiore del flusso delle sensazioni, la grazia che ne è espressione in movimento e la bellezza come manifestazione dell’armonia interiore generata da questo flusso di sensazioni.


Secondo Alexander Lowen una persona esprime se stessa in ogni azione e movimento del corpo, e le azioni e movimenti del corpo rappresentano delle modalità di auto-espressione. La spontaneità è una qualità essenziale dell’auto-espressione e quando è piena spontaneità è garanzia di espressione onesta della natura e dello stile dell’organismo che funziona liberamente nella sua unicità.

Il piacere è la chiave dell’auto-espressione e se la capacità di auto-espressione è bloccata anche la spontaneità è ridotta. La spontaneità senza un minimo di controllo è caos e disordine (principio Dionisiaco) mentre se il controllo diventa predominante sulla spontaneità ogni azione e movimento si riduce a sola performance (principio Apollineo). La sfida, quindi, è quella di trovare un equilibrio che permette a controllo e spontaneità di armonizzarsi e di completarsi a vicenda, invece di ostacolarsi.


Alcune delle mie passeggiate “libera corpo” assomigliano proprio alla ricerca dell’equilibrio appena descritto. Nel tentativo di riscattare il mio “Corpo Cenerentola” provo a rivolgermi con volontà di armonia a quelle che adesso sono le mie sorelle: “Pensieri che fanno ordine” ed “Emozioni che orientano”.


E a volte, anche solo immaginarmi che camminare sul cornicione basso del marciapiede di un parcheggio sia attraversare il letto di un limpido torrente sospesa sopra un tronco di legno, mi aiuta a sentirmi di nuovo libera, nella grazia e nella bellezza verso cui ogni movimento spontaneo mi porta.


BIOENERGETICA – Alexander Lowen – Universale Economica Feltrinelli


Lo consiglio perché: In questo libro si parla di essere corpo, e di quanto ogni persona è anche il proprio corpo. Più siamo il nostro corpo, più siamo vivi e più siamo nel mondo e orientati verso il benessere.


Ho scelto questa mia foto perché: Sul cornicione di un marciapiede, cammino sopra un tronco di legno immaginario e mi riapproprio del mio corpo e di me.


Questa recensione appare anche sul Blog ArkaniSegnali




45 visualizzazioni

Comments


bottom of page